Il governo consegnerà i sospettati di violenza elettorale

Nairobi 2 ott-Il governo consegnerà i sospettati di violenza elettorale a l'Aia,nessuno in lista Waki, compresi i sei ministri membri del Gabinetto, sarà risparmiato.

I sei fanno parte di un elenco di presunti responsabili del caos, redatto da una commissione di inchiesta giudiziaria presieduta dal giudice Philip Waki, con anche i nomi di cinque deputati, sette ex deputati e persone di spicco e di uomini d'affari.
Sono accusati di finanziamento sia o orchestrato, per le violenza peggiore etnica nella storia del Kenya, in cui 1.133 persone sono state uccise e altre 650.000 senza tetto.
Giovedi ', ministro della Giustizia Mutula Kilonzo ha avvertito che il governo non protegge nessuno, dicendo che il Kenya ha adottato una legge internazionale per i crimini, non ha quindi alcuna scelta se non quella di cooperare con la Corte penale internazionale.
In ogni caso, il Governo il 30 luglio decise che avrebbe rispettato gli obblighi giuridici ai sensi del Trattato.
"E 'stata una dichiarazione da parte dell'organo superiore del paese che il governo collaborerà con la Corte penale internazionale. La Corte penale internazionale può sedere in Kenya e non dobbiamo cedere a nessuno abbiamo solo bisogno di arrestarli, metterli in cella e portarli davanti al giudice quando arriverà quel momento ", ha detto Kilonzo.
"A meno che il Parlamento abroga la International Crimes Act o ritira il Kenya dal Trattato di Roma,ha aggiunto, non c'è davvero nessuna scelta, per aiutare l'onorevole Ocampo nel suo lavoro".
"Ma il governo non ha alcuna intenzione di abrogare la legge o chiudere il trattato, in quanto è nel processo di riforma del paese in un'icona di governance".
Mercoledì scorso, il signor Ocampo ha detto che era venuta in Kenya per incontrare il presidente Kibaki e il Primo Ministro Raila Odinga per progammare i prossimi passi e per cercare i sospetti..
FONTE: Daily Nation

Caos post-elettorale in Kenya,l'Aja accusa sei alti funzionari.

Il Tribunale Penale Internazionale dell’Aja ha accusato sei alti funzionari kenioti delle gravi violenze etniche che scoppiarono nel paese africano all’indomani delle elezioni presidenziali del dicembre 2007, causando almeno 1.100 morti. In una conferenza stampa all’Aja, il procuratore capo del Tpi, Luis Moreno Ocampo, ha chiesto ai giudici del Tribunale Penale di convocare i sei uomini.
Gli accusati sono il ministro William Ruto, attualmente sospeso dalle sue funzioni, il ministro delle Finanze Uhuru Kenyatta (figlio del primo presidente del Kenya, Jomo Kenyatta), l’ex capo della polizia Hussein Ali, il capo del servizio civile Francis Muthaura, il ministro per l’Industria Henry Kosgey e Joshua Arap Sang, presentatore dell’emittente radiofonica Kass Fm. Kenyatta è accusato di aver mobilitato l’organizzazione criminale Mungiki contro i sostenitori Movimento Democratico Arancione (Odm) di Raile Odinga, mentre Rutu «è uno dei principali pianificatori e organizzatore dei crimini» contro i sostenitori del Partito dell’Unità Nazionale (Pnu) di Mwai Kiribaki.
I violenti disordini, alimentati anche dalle rivalità fra le etnie Luo e Kikuyo, scoppiarono dopo che Odinga, sconfitto dalle elezioni presidenziali, accusò di brogli il vincitore Kiribaki. Le violenze cessarono dopo un accordo politico, con Odinga primo ministro e Kiribaki presidente. Si trattò «di crimini contro l’umanità-ha detto Ocampo- Rompendo il circolo dell’impunità per i crimini di massa, le vittime e le loro famiglie possono avere giustizia. E kenioti possono prepararrsi a pacifiche elezioni nel 2012».


Fonte: LaStampa.it